Alessandro Ravetti, amministratore della società che gestiva il forno crematorio di Biella, colpita dal sequestro a seguito del blitz dei Carabinieri il 26.10.2018, resterà in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, rigettando l’istanza presentata dai suoi avvocati Marco Bozzalla e Antonio Morone, che chiedevano anche in alternativa adottarsi misure cautelari alternative meno inflittive, come gli arresti domiciliari.
Il legale di Ravetti (che si sarebbe dimesso da amministratore da qualche giorno probabilmente per far venire meno proprie le esigenze cautelari) dichiara ai giornali; «Lasciamo stare il merito della vicenda, le esigenze cautelari non ci sono più, la reiterazione del reato è impossibile dato che il crematorio è chiuso e lui non ha più ruoli nella società, i dipendenti sono stati tutti sentiti e quindi credevamo che questo fosse sufficiente per farlo uscire».