
la firma della convenzione con il Comune di Biella
La liberazione di Alessandro Ravetti, 40 anni ed amministratore della Socrebi, non segna la fine dell’inchiesta sul Tempio Crematorio di Biella, bensì l’inizio del processo. La revoca della misura cautelare è, infatti, la conseguenza della scelta difensiva di fornire ampia collaborazione con gli Inquirenti. Un mero fatto tecnico. Non resta, dunque, che attendere di conoscere il contenuto di quanto dichiarato da Ravetti e dagli altri indagati negli interrogatori resi, nella speranza che gettino piena luce sui fatti che dal 26 ottobre, cioè da quando è divenuta pubblica la notizia dell’indagine, hanno sconvolto le vite di chi ha affidato i propri cari al Tempio Crematorio e toccato la coscienza della nostra comunità e non solo.
Noi daremo comunque corso alle iniziative già annunciate, affinché si ricostruiscano i fatti e, soprattutto, si accertino tutte le responsabilità ed i responsabili, anche con la collaborazione delle Vittime, che dovranno sempre avere volto e voce.