La Procura di Biella ha comunicato la chiusura delle sue indagini; il fatto che vengano indicati esplicitamente solo tre casi di cremazioni multiple, conferma l’ipotesi che – come preannunciato – si voglia procedere con una richiesta di giudizio immediato, caratterizzato per l’appunto dalla necessaria evidenza della prova a carico degli indagati (in questo caso i filmati realizzati dentro e fuori il tempio crematorio nei giorni precedenti al sequestro).
In questo caso le posizioni di tutti gli altri familiari che hanno presentato denuncia-querela, avendo commissionato alla Socrebi una cremazione nel periodo “sospetto” (stando a quanto avrebbe confessato lo stesso Alessandro Ravetti partirebbe dal marzo-ottobre 2017), potrebbero esser confluite in un fascicolo “bis”, destinato ad un diverso percorso di verifica sulla effettiva sussistenza di anomalie e responsabilità.
Preso atto di questa scelta della Pubblico Ministero, ciò non esclude la possibilità ed opportunità, per tutti i familiari interessati, di costituirsi come parte civile nel giudizio immediato, anche al fine di pretendere che tanto nel presumibile patteggiamento quanto nell’eventuale giudizio abbreviato, tutto non si risolva in uno sconto di pena automatico ed a porte chiuse, senza che si tenga adeguatamente conto del ben più elevato numero di vittime rispetto a quello “scelto” dalla Procura.
Codacons da parte sua, avendo svolto e continuando tuttora a svolgere indagini difensive ed approfondimenti scientifici, pretenderà di partecipare ad ogni fase processuale, al fine di garantire che non ci siano vittime di serie “A” e famiglie di serie “B”, basandosi solo sulla data di inizio delle indagini della Polizia Giudiziaria, ma si tenga invece conto della storia di ciascuno e della sofferenza di tantissime persone conseguente alla notizia dei reati commessi in danno dei defunti, per così lungo tempo e senza che nessuno intervenisse.
Restano ancora aperti, quindi, i diversi percorsi e le possibili decisioni della magistratura penale nel suo complesso, ed ogni conseguente valutazione ed azione per i familiari delle vittime.