Dopo mesi di attesa anche a causa delle sospensioni Covid19, il 29.09.2020 si è tenuta la prima udienza del Giudizio abbreviato sul caso dello scandalo al forno crematorio di Biella. La richiesta di condanna formulata dal PM è stata di otto anni e tre mesi per Alessandro Ravetti e otto anni per il fratello Marco, titolari e dirigenti della Socrebi, la ditta che aveva in gestione l’impianto. Gli avvocati degli imputati, che avevano in precedenza richiesto di patteggiare una condanna a tre anni e mezzo, hanno invece concluso per l’assoluzione dei loro clienti o – in subordine – che venisse applicato il minimo della pena.
L’Avv. Alessandra Guarini, che si è costituita parte civile per un certo numero di familiari ma era portavoce delle moltissime famiglie e parti offese rimaste escluse da questo filone processuale della vicenda, ha illustrato tutti i profili di responsabilità dei due imputati per i reati contestati e per le gravissime condotte che hanno provocato ripercussioni indelebili nella vita di centinaia di famiglie nel Biellese e nelle province piemontesi interessate dalle cremazioni multiple ed in “serie”. Fuori dal tribunale erano presenti diversi familiari dei defunti cremati nel Tempio Crematorio di Biella.
Martedì prossimo 06 ottobre 2020 alle ore 10,30 è prevista la udienza per le repliche e Camera di Consiglio, al termine della quale il Giudice darà lettura della sentenza.
Troppo pochi , questi mostri dovevano marcire in galera maledetti.
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